Il settore sanitario si nutre costantemente di tecnologia. Parliamoci chiaramente, il valore professionale dei medici è tale anche grazie al supporto tecnico in perenne evoluzione e super specializzato. Bene, gli smart speaker hanno trovato spazio anche lì.
La startup Tempus ha ideato un altoparlante di ultima generazione – Tempus One – che ha come obiettivo finale quello di aiutare gli oncologi a prendersi cura in maniera più efficace dei pazienti che lottano contro un tumore.
«Tempus – stando alle parole di Joel Dudley, direttore scientifico della start up – ha creato un sistema sanitario per l’apprendimento su vasta scala che acquisisce intelligenza e approfondimenti con ogni flusso di dati e interazione. Tempus One consente ai medici di interagire con vaste risorse informative e ogni domanda e conversazione posta a Tempus One migliora la nostra capacità di fornire informazioni e approfondimenti di qualità al paziente successivo».
Lo smart speaker di Tempus, come tutti i dispositivi della sua categoria, è dotato di microfono e altoparlante. Interagisce in tempo reale con il dottore, accelerando di molto il processo di ricerca e valutazione dei dati.
Tempus One, attualmente in fase di beta test con cinquanta medici specializzati in oncologia, metterà insieme apprendimento automatico e intelligenza artificiale, applicandoli al sequenziamento del genoma per diagnosticare la malattia e intraprendere la cura il prima possibile.
Grazie al flusso di informazioni elaborate dall’assistente sanitario Tempus One, gli oncologi potranno personalizzare prima il trattamento per i pazienti. I camici bianchi avranno così la possibilità di “risparmiare” quel extra solitamente dedicato alle ricerche manuali.
Assistente medico a 360°
La startup Tempus – che non è la sola a sperimentare nella tecnologia degli smart speaker come assistenti sanitari – non si è concentrata solo sul cancro, ma punta ad assistere i dottori che seguono malattie infettive, cardiologia e depressione.
«Tempus One – come ha avuto modo di dire il fondatore dell’azienda, Eric Lefkofsky – è un balzo in avanti. Sfrutta i quasi 30 petabyte di dati che abbiamo raccolto negli ultimi anni, che abbiamo incorporato in un dispositivo che sta nel palmo della tua mano e offre tutta l’ampiezza e la portata della nostra piattaforma tecnologica ad ogni medico che serviamo. Migliorando la loro capacità di utilizzare i dati per prendere decisioni terapeutiche in tempo reale».
Le premesse di Tempus One sono buone. Non ci resta che attendere la fine della fase di test. Se le cose andranno come dovrebbero andare, da Chicago – casa di Tempus – sono pronti a lanciare su larga scala l’assistente vocale che promette di diventare la mano destra degli oncologi nella lotta quotidiana alla malattia.